Il rumore dei martelli e il lavoro produttivo convivono con una realtà museale unica nel suo genere. “Padron” di casa è indiscutibilmente il rame, da una parte materia prima di una produzione artigianale votata al regno della cucina e ai complementi d’arredo; dall’altra testimone silenzioso di secoli di storia, tra antichi fasti, fragorosi banchetti, solenni ricorrenze, quotidianità sfarzose e stentate.

La famiglia Navarini ci apre le porte dell’incredibile museo dedicato all’arte di Efesto. Un mondo straordinario e suggestivo, sconosciuto a molti ma nello stesso tempo incredibilmente familiare. Tra gli antichi avvolti intrisi di storia e di cultura alpina ci si perde tra forme, racconti, luoghi, situazioni, artigianalità, lasciando i visitatori attoniti, sorpresi e affascinati dalla competenza e dall’esperienza dell’artigiano che vive intensamente la passione per i manufatti artigianali ereditati dalla storia, caparbiamente raccolti, custoditi e avvalorati. Passione, studio e cultura prima che lavoro.

Circa tremila manufatti originali in rame, provenienti da tutta l'Europa centrale, raccontano centinaia di anni di storia di questo nobile metallo: dalle corti della casata dei Medici alle tradizioni rurali dei popoli alpini. La visita dura circa 1h e 30 minuti e si snoda tra le sei sale del museo le officine di lavorazione del rame. 
Si scoprirà come veniva estratto, purificato e lavorato il metallo, le evoluzioni di forme e di tecniche nel corso secoli per arrivare al contesto moderno. Mobili, serrature, quadri, orologi ed oggetti unici fanno da cornice alla Collezione, esposta in antiche stanze sotterranee del 1600 recuperate grazie a 15 anni di scavi manuali dalla storica alluvione del rio Gola del 1942. 

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